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in questo tempo di emergenza solo a Bonferraro
dal lunedì al venerdì ore 18:30
senza segnalare la presenza
sabato ore 18:30 - domenica ore 08:30 e 11:00
solo preventivamente segnalando la presenza al
nuovo numero unico 351 889 3230
dalle ore 18 alle ore 20 e
dal martedì al giovedì
per poter organizzare al meglio
la disposizione nei banchi o nelle panchine
delle famiglie o gruppi di parenti.
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ORATORIO DI SANTA CATERINA
Questa chiesetta, dedicata a Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto, ora di proprietà comunale, venne costruita attorno all’anno 1450, presumibilmente dai conti Emilei di Verona per i contadini del Vicariato di Fattolè di Mezzo.
Appartenne sempre alla Parrocchia di Pampuro, divisa solo dalla valle del Tione.
Qui vicino, sulla riva del Tione, già prima del 1538, i conti Emilei costruirono una grossa torre di avvistamento e di protezione per una corte, ancor oggi detta “Corte Torazzo”.
Nel 1553, in occasione della visita pastorale nella vicina Parrocchia di Bonferraro, il vescovo di Verona visita anche “l’Oratorio di Santa Caterina”, allora officiato da un sacerdote.
La chiesetta rimase di proprietà dei conti Emilei fino al 1849 quando passò con tutto il fondo circostante ai principi Giovannelli di Venezia, che all’inizio del ‘900 divisero e vendettero il latifondo a diversi coltivatori.
Fu officiata a cura del parroco di Pampuro fino all’anno 1962. Fino a quell’anno, nella festività di Santa Caterina, attorno alla chiesetta si svolgeva la sagra della borgata.
La chiesetta rimase poi abbandonata da tutti per cinquant’anni, ormai in rovina corse anche il rischio di essere abbattuta.
Il 17 settembre 1977 vi fu il passaggio “in spiritualis” della Parrocchia di Pampuro dalla Diocesi di Mantova alla Diocesi di Verona e la ridefinizione del territorio parrocchiale dimenticando, però, la destinazione di questo edificio che essendo oltre il Tione rimase un lembo di Parrocchia di Pampuro in territorio di Bonferraro.
La chiesetta di S. Caterina è stata poi staccata dalla Parrocchia di Pampuro e unita alla Parrocchia di Bonferraro con Decreto in data 1 gennaio 1988 del Vescovo di Verona Giuseppe Amari.
Per favorire il recupero di questo edificio, nell’impossibilità economica della Parrocchia, la Curia Diocesana di Verona autorizzò in data 31 maggio 2006 a vendere l’immobile denominato “Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria” al Comune di Sorgà.
Per interessamento e impegno di molti volontari fu restaurata negli anni 2009-2011 e riportata all’antico decoro.
Domenica 27 maggio 2012 fu benedetta dal Vescovo di Verona Mons.Giuseppe Zenti, con gran concorso di popolo.
Padre, mi abbandono a Te,
fa' di me ciò che ti piace.
Qualsiasi cosa tu faccia di me, ti ringrazio.
Sono pronto a tutto,
accetto tutto,
purché la tua volontà si compia in me, e in tutte le tue creature:
non desidero nient'altro, mio Dio.
Rimetto l'anima mia nelle tue mani,
te la dono,mio Dio,
con tutto l'amore del mio cuore,
perché ti amo.
E' per me un'esigenza di amore, il donarmi a Te,
l'affidarmi alle tue mani, senza misura, con infinita fiducia:
perché Tu sei mio Padre.
1. Nella sera d'amore Gesù, fuor di parabole, disse: Chi vuole amarmi osservi la mia parola fedelmente, ed io e il Padre mio verremo a visitarlo: prenderemo dimora nel suo cuore, ne faremo la nostra reggia, il nostro vivente soggiorno, perché vogliamo ch'egli resti nel nostro amore.
2. Vivere d'amore è custodirti, Verbo increato! Parola del mio Dio! Io t'amo, e tu lo sai, divino Gesù! Lo Spirito d'amore m'incendia col suo fuoco. Amando Te attiro il Padre, che il mio debole cuore conserva, senza scampo. O Trinità! Sei prigioniera del mio amore.
3. Vivere d'amore è vivere della tua vita, Re glorioso, delizia degli eletti! Tu vivi per me nascosto in un'ostia... Ed io voglio nascondermi per te, Gesù mio! Occorre solitudine agli amanti, un cuore a cuore che duri notte e giorno: il solo tuo sguardo mi fa beata: io vivo d'amore!
4. Viver d'amore non è già piantar sulla terra, sulla vetta del Tabor, la propria tenda: ma salire con Gesù sul Calvario, ed ambire il tesoro della Croce! Vivrò in cielo esultante quando ogni prova sarà per sempre trascorsa. Ma quaggiù voglio viver d'amore nella sofferenza.
5. Vivere d'amore, quaggiù, è un darsi smisurato, senza chieder salario; senza far conti io mi dò, sicura come sono che quando s'ama non si fanno calcoli. Io ho dato tutto al Cuore divino che trabocca di tenerezza! e corro leggermente... Non ho più nulla, e la mia sola ricchezza è vivere d'amore.
6. Vivere d'amore è sbandire ogni tema, ogni ricordo dei passati errori. Non vedo nemmeno l'impronta d'uno dei peccati, ciascuno è svanito nel fuoco divino. Fiamma sacra, dolcissima fornace, del tuo focolare io fo la mia stanza. E qui a mio piacere canto, Gesù, e vivo d'amore!
7. Vivere d'amore è custodire nel vaso mortale di sé un tesoro. Mio Benamato! debolissima io sono! E tutt'altro che un angelo del cielo. Ma se cado a ogni passo tu mi raggiungi, di volta in volta mi sollevi, mi avvolgi nel tuo abbraccio, e mi dai la tua grazia. Io vivo d'amore!
8. Vivere d'amore è un navigare incessante, seminando nei cuori la gioia e la pace. Pilota amato! M'incita la carità, perché ti vedo in tutte le anime mie sorelle. La carità, ecco la sola mia stella; alla sua luce vogo diritta; e sulla vela è scritto il mio motto: Vivere d'amore!
9. Vivere d'amore, quando assopito è Gesù, è il riposo sui flutti in tempesta; ah non temere, Gesù, che ti svegli, io aspetto in pace l'approdo dei Cieli. Presto la fede squarcerà il suo velo, la mia speranza sarà d'un giorno solo: la carità gonfia e sospinge la mia vela. Ed io vivo d'amore!
10. Vivere d'amore, o mio Divino Maestro, è supplicarti di spandere i tuoi raggi nell'anima eletta e santa del sacerdote ch'egli sia più che un celeste serafino. Proteggi la tua Chiesa immortale, te ne scongiuro ad ogni attimo. Io, figlia sua, m'immolo per lei, e vivo d'amore!
11. Vivere d'amore è rasciugarti il volto e ottenere perdono ai peccatori: che rientrino nella tua grazia, o Dio di amore, e sempre benedicano il tuo nome! Ogni bestemmia mi rintocca nel cuore; e per cancellarla ridico ogni giorno: T'amo e t'adoro, o Nome sacro! e vivo d'amore.
12. Vivere d'amore è imitare Maria Maddalena che bagna di pianti e di preziose essenze i tuoi piedi divini, e li bacia rapita, li asciuga coi lunghi capelli, poi con santa audacia levandosi, anche il dolce tuo volto cosparge d'aroma... Per me, quell'olezzo che innalzo al tuo volto è il mio amore.
13. Vivere d'amore, che strana pazzia! Mi dice il mondo: smettila di cantare! e bada a non sprecare i tuoi aromi, la tua vita, impiegali utilmente! Ma amarti, Gesù, che feconda perdita! Ogni mio aroma è tuo, per sempre. E voglio cantare, lasciando il mondo: Io muoio d'amore!
14. Morir d'amore è il ben dolce martirio di cui vorrei soffrire. Cherubini, accordate i liuti, ché il mio esilio, lo sento, sta per finire... Dardo di fuoco, consumami senza tregua, e feriscimi il cuore in questo triste soggiorno. Divino Gesù, avvera il mio sogno, morir d'amore!
15. Morir d'amore, ecco la mia speranza: quando vedrò spezzati i miei lacci, Dio sarà la mia gran ricompensa: non voglio altri beni. Son tutta presa del suo amore, e venga, dunque, a stringermi a sé per sempre. Ecco il mio cielo, il mio destino: Vivere d'amore!