Avvisi 31 Luglio - 7 Agosto 2022
ü Perdon d’Assisi: dalle ore 12 di lunedì a tutto il martedì è possibile chiedere l’indulgenza plenaria per sé o per un defunto: visitare
una chiesa parrocchiale, pregare con
il Credo e un Padre nostro, e nei 15gg prima o dopo vivere la confessione, partecipare alla Messa e ricevere la Comunione.
ü Domenica 7 agosto a Pampuro memoria di San
Gaetano... 9:30 S. Messa e processione... quindi l’annuale sagra.
Dal Vangelo di Luca (Lc
12,13-21).
“Quello che hai preparato, di chi
sarà?”
In quel tempo, uno della
folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello
che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha
costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia
perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli
possiede». Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo
ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti?
Farò così - disse -: demolirò i miei magazzini e
ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni.
Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione
molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa
ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si
arricchisce presso Dio».

Catechesi.
“Possiedi o sei posseduto?”
A causa di una
lettura superficiale e a interpretazioni errate proposte lungo i secoli, il
vangelo è ritenuto dai più una guida non attendibile riguardo al denaro e al
suo investimento, anzi, è relegato a una vita più o meno spirituale, eterea,
senza alcun riferimento alla vita reale in questo mondo. Ebbene, non c’è niente
di più falso, e questa pagina ce lo dimostra. Fate attenzione e
tenetevi lontani da ogni cupidigia, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita
non dipende da ciò che possiede. Gesù usa ben due
verbi: guardate (fate attenzione) e custoditevi (tenetevi
lontani). Un verbo riguarda il pericolo fuori di noi, da
guardare per essere consapevoli che esiste; l’altro verbo riguarda noi
stessi, e fa riferimento a un altro livello di consapevolezza. Il pericolo
è la fuori, guardalo in faccia, dagli un nome e un cognome. Tu invece sei il
soggetto vulnerabile da custodire e proteggere. Guardate e custoditevi: da
chi? Da che cosa? Dall’avere di più, sempre di più, un di più che
divora la tua vita, che la svuota, rendendola un’inutile corsa verso il
possesso, la bramosia, l’avarizia, l’avidità. Gesù Cristo non ha
mai detto che denaro e proprietà siano un male, ha invitato a pagare le tasse,
a essere corretti e generosi. Tuttavia nella pagina che stiamo leggendo il
Signore evidenzia fortemente questo pericolo del “di più” e dice
chiaramente anche il perché: ipotizzando che tu abbia questo di più, la
tua vita non dipende da ciò che hai. Il problema non è
ciò che possiedi: il problema è quando identifichi la tua vita con le tue
proprietà, col tuo denaro. Ecco perché la vita eterna è un problema talvolta
insormontabile: perché il “di più” per cui tanto ci affanniamo è destinato a
essere abbandonato, anche dalle mani che lo stringono con veemenza e avidità.
Il richiamo di Gesù non è tanto quello di non possedere, ma quanto più quello
di non essere posseduti. Povero o ricco, la tua vita viaggia su
un altro binario, e se tu non viaggi nella giusta direzione vieni travolto,
stravolto, perché di uno strumento e un mezzo ne hai fatto il fine, il
traguardo di una corsa affannata che ha distrutto tutto, anche te stesso, e che
ti lascia con le mani vuote, il cuore a pezzi, e tanta tanta fatica inutile. “Dirò a me stesso:
Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia,
bevi e divèrtiti!”. Questo è quanto ci
viene propinato come legge suprema anche oggi: divertiti, rilassati, ridi,
mangia, bevi, pensa a te stesso, non cambiare mai. I social network sono
stracolmi di queste “perle”. Queste sono le parole di
un uomo al quale gli affari stanno andando benissimo, i conti tornano e anche
molto bene, quindi si appresta a vivere (o a sopravvivere) solo in funzione di
se stesso, e usa quattro verbi che mirano a un beneficio esclusivamente
materiale; in questa scelta c’è almeno un po’ di coerenza da parte di chi per
una vita ha pensato solo all’accumulo, al di più. Questo pover’uomo (nonostante
sia tanto ricco), è così egoista che parla a se stesso: non ha nessuno con cui
condividere il risultato, è profondamente solo, perché in questa sua corsa ha
perso ogni relazione. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà
richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?” La risposta di Dio
è una domanda, preceduta da un titolo: “Stolto”, o meglio ancora, nel suo
significato letterale: “senza mente”. Quest’uomo
posseduto dai suoi averi è in realtà un contenitore vuoto, il suo unico
pensiero è il possedere, il bramare, il desiderare smodatamente. Dopo averlo
definito, Dio gli comunica che il tempo a disposizione è finito: time
out. Interessante notare che la vita di quest’uomo finisca di notte,
nel buio, nella solitudine negativa di chi ha vissuto solo per se stesso, di
chi non ha mai gustato un’alba o un tramonto, di chi non ha mai donato un
sorriso: è sempre stato buio pesto nella sua vita, e i suoi occhi sempre
ottenebrati dalle cose che lo possiedono. “Quello
che hai preparato, di chi sarà?” Questa domanda è un esame di
coscienza, sempre attuale e utile a tutti: per chi stai vivendo? Dove ti stai
dirigendo? Per chi o per cosa ti affatichi? Il vangelo non riporta la risposta
di quest’uomo, anche perché risposte non ne ha, nessuno ha popolato la sua
vita, neppure se stesso. Riposati, mangia, bevi, divertiti sono quattro verbi
(positivi se ben intesi), che quest’uomo non ha vissuto e non potrà vivere. “Così
è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio”. Questa conclusione
da parte di Gesù contiene il vero insegnamento di tutta questa pagina. Così
accadrà a chi accumula tesori (il risparmiatore) e
non si arricchisce presso Dio. Il risparmiatore è
colui che “mette in tasca”, tiene stretto il suo tesoro, sempre quello,
un tesoro statico, che né aumenta né diminuisce. Chi si arricchisce
invece espande il suo tesoro, lo amplia, è un tesoro sempre più grande. Presso
Dio: questa precisazione è fondamentale, perché indica che non è la
proprietà il traguardo, ma Dio. Posso possedere
tanto, essere ricco, espandere il mio tesoro, ma la mia meta è Dio, là sono diretto,
e quando mi verrà posta la fatidica domanda “quello che hai preparato, di chi sarà?”
saprò rispondere con un grande grazie al Signore, perché è Dio il senso della mia vita,
non il denaro, non le cose. Se mi sono arricchito presso Dio, il mio cuore è
pieno di gioia, di pace, di riconoscenza! Non è notte: il sole splende e la mia
vita viene messa nelle mani di Dio, anzi è sempre stata in quelle mani. Le mani
di chi si è arricchito presso Dio hanno gestito denaro e proprietà senza mai
farsi possedere.
La risposta può
essere quella del salmista che esclama: “Il Signore è mia parte di eredità e mio
calice: nelle tue mani è la mia vita.” (Salmo 16,5) Le mani
di Dio sono la più grande ricchezza, in questa e nell’altra vita.
PREGHIERA PER LA COMUNIONE SPIRITUALE
Signore, io credo che sei realmente
presente
nel Santissimo Sacramento.
Ti amo sopra ogni cosa e ti desidero
nell’anima mia.
Poiché ora non posso riceverti
sacramentalmente,
vieni almeno spiritualmente nel mio cuore
(pausa)
Come già venuto, io ti abbraccio
e tutto mi unisco a te;
non permettere che mi abbia mai
a separare da te.
Amen
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La preghiera nel tempo della
fragilità.
O Dio onnipotente
ed eterno, ristoro nella fatica, sostegno nella debolezza: da Te tutte le creature ricevono
energia, esistenza e vita. Veniamo a Te per
invocare la tua misericordia poiché oggi conosciamo ancora la fragilità della condizione umana vivendo
l’esperienza di una nuova epidemia virale. Affidiamo a Te
gli ammalati e le loro famiglie: porta guarigione al loro corpo, alla loro mente e al loro spirito. Aiuta tutti i
membri della società a svolgere il proprio compito e a rafforzare lo spirito di solidarietà tra di loro. Sostieni e
conforta i medici e gli operatori sanitari in prima linea e tutti i curanti nel compimento del loro servizio. Tu che sei fonte
di ogni bene, benedici con abbondanza la famiglia umana, allontana da noi ogni male e dona una fede salda a tutti
i cristiani. Liberaci
dall’epidemia che ci sta colpendo affinché possiamo ritornare sereni alle nostre consuete occupazioni e
lodarti e ringraziarti con cuore rinnovato. In Te noi
confidiamo e a Te innalziamo la nostra supplica perché Tu, o Padre, sei l’autore della vita, e con il tuo
Figlio, nostro Signore Gesù Cristo, in unità
con lo Spirito Santo, vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Maria, salute
degli infermi, prega per noi!
Dal Vangelo di Matteo (25,31-46)
“Siederà
sul trono della sua gloria e separerà gli uni dagli altri”
In quel tempo, Gesù disse ai
suoi discepoli: «Quando
il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul
trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli
separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e
porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a
quelli che saranno alla sua destra: “Venite,
benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin
dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho
avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi
avete vestito, malato e mi avete visitato, ... in carcere e siete venuti a
trovarmi”. Allora
i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti
abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere... ti abbiamo
accolto, o nudo e ti abbiamo vestito... malato o in carcere e siamo venuti a
visitarti?”. E il re
risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto
a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via,
lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i
suoi angeli, perché ...”. E se ne
andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».
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